martedì 6 settembre 2011
domenica 28 agosto 2011
domenica 24 luglio 2011
Just like minor stuff
A volte ci si sente come dei posacenere in vetro di Murano in casa di convinti no smokers.
Si ha la certezza del proprio valore e dell' unicità della propria bellezza...tuttavia si sperimenta la totale inutilità...
A volte ci si arriva a chiedere come mai non si viene impiegati per ciò per cui si è stati creati e, senza rendercene conto, si desidera persino respirare a pieni polmoni il puzzo della cicca spenta.
martedì 1 marzo 2011
Ming
Sei per me un vaso Ming...rotto.
Ogni tuo singolo frammento giace inerme sul suolo del tuo silenzio, di fronte a me, su quel pavimento che meticolosamente hai costruito giorno dopo giorno, occasione lasciata dopo occasione persa...
Quanto vale, ormai, un Ming rotto? Forse, -mi dico - quanto il sacchetto nero della pattumiera.
Eppure, ogni singolo frammento del tuo viso, richiama alla memoria il dono prezioso che eri...e quel vanto che il mio cuore provava un tempo nel saperti anima amica e fedele, per un istante riappare, facendomi trasalire.
Ma la memoria è spesso menzognera e spietatamente crudele: si diverte a far apparire miele ciò che in realtà non è che fiele.

Anch'io ritorno presente a me stessa e con quella medesima rapidità ed indifferenza con la quale ti ho visto piombare a terra in mille pezzi.
Angelik@mente
martedì 1 febbraio 2011
venerdì 21 gennaio 2011
Melodia suprema
La leggenda narra di un uccello che canta una volta sola nella vita, più soavemente di ogni creatura al mondo.
Da quando lascia il nido, cerca e cerca un grande rovo e non riposa finchè non l'abbia trovato.
Poi, cantando fra i rami crudeli, si precipita sulla spina più lunga ed affilata.
E, mentre muore con la spina nel petto, vince il tormento superando nel canto l'allodola e l'usignolo.
Una melodia suprema il cui scotto è la vita.
Ma il mondo intero tace per ascoltare, e Dio, in Paradiso, sorride.
Al meglio si perviene solo con grande dolore...
O almeno così dice la leggenda...
Tratto dal libro "Uccelli di rovo"
domenica 9 gennaio 2011
Balla, balla ballerina
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piedi di ballerina stanca |
Balla balla ballerina
tutta la notte e al mattino
non fermarti.
Balla su una tavola tra due montagne
e se balli sulle onde del mare io ti vengo a guardare.
tutta la notte e al mattino
non fermarti.
Balla su una tavola tra due montagne
e se balli sulle onde del mare io ti vengo a guardare.
Prendi il cielo con le mani
vola in alto più degli aeroplani
non fermarti.
Sono pochi gli anni forse sono solo giorni
e stan finendo tutti in fretta e in fila
non ce n'è uno che ritorni.
Balla non aver paura
se la notte è fredda e scura
non pensare
alla pistola che hai puntata contro.
Balla alla luce di mille sigarette e di una luna
che ti illumina a giorno.
Balla il mistero di questo mondo
che brucia in fretta quello che ieri era vero,
dammi retta, non sarà vero domani.
Balla anche per tutti i violenti
veloci di mano e coi coltelli e accidenti!
Se capissero vedendoti ballare
di essere morti da sempre anche se possono respirare.
Vola e balla sul cuore malato,
illuso, sconfitto, poi abbandonato
senza amore
dall'uomo che confonde la luna con il sole
senza avere coltelli in mano, ma nel suo povero cuore...
Allora vieni angelo benedetto,
prova a mettere i piedi sul suo petto
e stancarti
a ballare al ritmo del motore
e alle grandi parole di una canzone,
canzone d'amore. Ecco il mistero,
sotto il cielo di ferro e di gesso
l'uomo riesce ad amare lo stesso
e ama davvero senza nessuna certezza,
che commozione, che tenerezza...
(Lucio Dalla)
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